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I GIOVANI

Nel corso degli anni ’60 si è cominciato a pensare alla categoria dei

 ‘giovani’ come ad un gruppo sociale distinto non solo per l’età ma anche per gusti ed esigenze.

I giovani non erano tutti uguali. C’erano i ribelli e i qualunquisti, definiti dal termine “generazione delle tre M” trattandosi di un gruppo sociale che avevano come aspirazioni il possedere una macchina, un mestiere sicuro e una moglie.

Da alcuni i giovani vennero visti come disinteressati dalla politica per il semplice fatto di distaccarsi dal sistema dei partiti. In realtà questo distacco è da evincersi come una forma di protesta dal momento che i giovani non si riconoscevano in alcuno di essi.

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I giovani ribelli furono coloro che portarono ai moti rivoluzionari che caratterizzarono la fine del decennio. Essi infatti ebbero il coraggio di definire fermamente i propri ideali, in primis quelli riguardanti il ruolo della scuola.

 

(questo ribellismo si nota anche dai movimenti antimilitaristi e pacifisti diffusosi degli anni ’60)

the film
The facts
BIBLIOGRAFIA

PCI serie 3, b. 236

PCI serie 3, b. 212

PCI serie 3, b. 260

PCI 1964 F 1609 F 200

PCI 1964 F 1303.1 F 1500.4

"il tempo del cambiamento"

(A. Molinari)

"Le culture giovanili"

(A. Cavalli, C. Leccardi

Gazzetta dell'Emilia 1966-'68

Unità cronaca locale 1968

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