I moti insurrezionali del 1968 che modificarono la concezione della scuola in Italia ebbero dei precedenti negli ultimi mesi del 1967 e nei primi del 1968. Questi precedenti si possono periodizzare in tre fasi: la prima detta aurorale, caratterizzata dalla opposizione alla riforma scolastica di Gui, poi la seconda e terza fase dette "sindacale" e " rivoluzionaria” caratterizzate da una concezione non dissimile da quella riformista e con un orizzonte politico rivoluzionario.

A Modena invece non vi fu la stessa suddivisione temporale. L'ascesa della "rivoluzione studentesca" fu concentrata agli inizi del 1968 e si rese protagonista di questa rivoluzione l'Istituto tecnico Fermi che nei giorni 18-19-20 marzo del medesimo anno hanno occupata la scuola al fine di rivendicare i loro diritti per avanzare proposte concrete sul piano scolastico e una commissione di studio sulle prospettive del perito uscito dalla scuola e soprattutto per proporre una nuova didattica.