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LA CENSURA

All'inizio degli anni ’60, dopo la scolarizzazione di massa, la figura dei teenager inizia a coincidere sempre di più con quella dello studente, che si interessa a temi di attualità come la guerra in Vietnam, l’apartheid, l’educazione sessuale. Così gli studenti ne iniziano a parlare anche nei giornalini scolastici, e in questo modo si costituisce un’identità collettiva giovanile, che risulta però opposta a quella della società adulta tradizionale.

Quindi i presidi iniziano ad usare abitualmente la loro facoltà di censura per bloccare gli articoli indesiderati, in quanto parlano di temi ritenuti “scottanti”. Infatti in molte scuole, in alcuni numeri di giornalini studenteschi vengono censurati alcuni articoli, in altri invece non viene permesso nemmeno il giornalino stesso.

LA ZANZARA

Fu proprio un caso di mancata censura a fare scandalo in tutta Italia. Nell’edizione del giornale studentesco “La Zanzara”, del liceo Parini di Milano, l’articolo intitolato: “Che cosa pensano le ragazze d’oggi?” a causa del tema trattato (l’educazione sessuale, ma soprattutto per i vivi pareri delle studentesse che furono riportati sul giornalino) due ragazzi ed una ragazza (i redattori dell’articolo), il preside che non censurò l’articolo e la stampatrice furono accusati di pubblicazioni oscene nel 1966.

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Queste sono alcuni punti trattati nell’articolo della Zanzara:

-Qual è la posizione della donna nella società italiana?

-Non vogliamo più controllo dello stato e della società sui problemi del singolo e vogliamo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole, a patto che ciò non leda la libertà altrui.

-Entrambi i sessi hanno ugualmente diritto ai rapporti prematrimoniali.

-Specialmente nell’amore nessuno dovrebbe agire secondo limiti e regole già prima codificati, ma solo secondo la propria coscienza e la propria volontà.

-Pongo dei limiti solo perché non voglio correre il rischio di avere conseguenze. Ma se potessi usare liberamente gli anticoncezionali non avrei limiti.

-La purezza spirituale non coincide con l’integrità fisica.

 

I redattori dell’articolo accusati di aver trasmesso attraverso un giornale studentesco il loro parere e riportato quello di altri studenti su problemi vivi della nostra società, dovettero sottoporsi alla visita medica (la ragazza con l’aiuto del padre e dell’avvocato si rifiutò) in cui gli venne chiesto di spogliarsi e di dichiarare se fossero o meno affetti da malattie veneree.

Soprattutto a causa di quest’ultima umiliazione fatta ai ragazzi del Parini di Milano in tutta la nazione si mobilitarono studenti e vari insegnanti degli istituti superiori che richiesero con  marce, proteste al fine di richiedere libertà di opinione, di dibattito, riunione in associazioni e di libertà di stampa nei giornalini studenteschi.

Alla fine gli imputati furono assolti il 2 aprile.

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